La Biodinamica Craniosacrale è basata fondamentalmente su un ascolto profondo, ed i bambini amano essere ascoltati; amano raccontare le loro storie. In particolare i neonati, hanno bisogno di comunicare tutte quelle emozioni legate soprattutto alle difficoltà incontrate durante la gestazione e/o nel loro processo di nascita.
Non avendo sviluppato ancora un linguaggio verbale, comunicano attraverso un linguaggio corporeo universale, molto chiaro e preciso, fatto di gesti, gemiti, diverse espressioni di pianto e movimenti specifici.
Imparare a comprendere questo linguaggio, che traduce spesso disagi profondi, permette ai neonati di sentirsi compresi, accolti, riconosciuti e quindi di potersi rilassare. Questo può sostenere in modo significativo i bambini nel loro percorso di crescita.
E’ di grande importanza in questo ascolto, portare attenzione al tipo di pianto che il neonato esprime.
Esistono infatti due tipi di pianto: quello del bisogno, che si riferisce ad una necessità presente (cambio del pannolino, nutrimento, contatto fisico, etc.) e quello della memoria o ricordo, riferito ad un’esperienza difficile che ha lasciato nel bambino stress e tensioni.
E’ il pianto della memoria che viene spesso accompagnato dal linguaggio corporeo, che esprime emozioni come rabbia, tristezza, ansia, frustrazione, paure, etc..
Purtroppo non è sempre facile per i genitori (o chi si prende cura del neonato) tollerare questo tipo di pianto e quindi spesso si tende a dare una risposta risolutiva al disagio, cercando di consolare o confortare il bambino con distrazioni varie.
Questo porta però al neonato una sensazione sempre maggiore di non essere compreso che provoca un accentuarsi dello stress e delle tensioni.
Mentre, ascoltare con grande empatia questa qualità di pianto, accogliendo tutte le espressioni di comunicazione del neonato, lo aiuterà immensamente ad affrontare e trasformare le emozioni che gli creano malessere.
Molti bambini considerati ‘tanto buoni’, spesso sono semplicemente arresi, rassegnati a non ricevere ascolto o comprensione, a non sentirsi riconosciuti.
Con la Biodinamica Craniosacrale possiamo aiutare il bambino a lasciar andare tutte queste tensioni, attraverso un ascolto profondo ed un contatto molto delicato, che si basa sulla capacità dell’operatore di restare in connessione con la quiete e le forze originarie che organizzano la salute a tutti i livelli.
Restando orientato ad un ampio campo di percezione, l’operatore facilita l’emergere della storia che il bambino ha bisogno di esprimere e favorisce il liberarsi di sentimenti ed emozioni, affinché possano crearsi delle risorse che generano nuove soluzioni e opportunità.
E’ molto importante che in questo lavoro i genitori siano presenti, in quanto è proprio a loro che il bambino vuole raccontare la sua storia, è proprio la loro attenzione ed il loro ascolto empatico che lo aiutano a rilassarsi e quindi a trasformare le emozioni legate al disagio.
Una vera guarigione può accadere solo ed unicamente assieme ai genitori (o chi si prende cura del bambino).
La storia che spesso i bimbi raccontano riguarda il modo in cui sono venuti al mondo, come si sono sentiti durante questa esperienza, quanto è stata intensa e, a volte difficile.
La nascita è una delle transizioni più potenti che sperimentiamo nella nostra vita, un processo impegnativo dove non sappiamo se sopravviveremo.
Si tratta di un processo composto di vari stadi, dove inevitabilmente sperimentiamo momenti di stress e forti compressioni legate allo spazio molto ristretto del canale del parto. In questo passaggio le parti del corpo più vulnerabili sono la testa, il viso e le spalle, che possono trattenere tensioni o restrizioni.
Il taglio precoce del cordone ombelicale crea un’onda di shock in tutto il corpo, che spesso causa ansia, problemi di respirazione, coliche, disturbi digestivi, enuresi, etc..
La nostra esperienza della vita sarà molto marcata da come siamo venuti al mondo.
Chi pensiamo di essere è molto influenzato da come siamo stati accolti nel mondo.
Lavorare su questi temi fin dall’inizio, permette al neonato di liberarsi da schemi, condizionamenti e convinzioni formatisi durante quel passaggio e quindi di vivere una vita più libera. Permette al neonato di ricontattare quell’esperienza, per affrontarla con nuove risorse e quindi superarla ed aprirsi a nuove opportunità di vita.
Non è mai comunque troppo tardi per lavorare al proprio processo di nascita; anche in età adulta possiamo riconnetterci a quei momenti dove ci siamo sentiti sopraffatti e, con l’aiuto di un operatore craniosacrale, creare le risorse necessarie per elaborare e sciogliere gli schemi che impediscono il nostro libero fluire nella vita.
Come si svolge una sessione
Tutto avviene in modo molto naturale, dando ai genitori ed al bambino il tempo di assestarsi e trovarsi a proprio agio nello spazio della sessione.
Di solito si inizia una conversazione che riguarda il racconto della gravidanza e del parto.
L’operatore seduto vicino, osserva i movimenti del bambino ed attende pazientemente un suo invito ad entrare in contatto. Continua a seguire i bisogni che il bambino manifesta, aiutandolo in vari modi a trovare le risorse per rilasciare le sue tensioni, coinvolgendo in questo anche i genitori.
Restando sempre ben centrato, in uno spazio di quiete interiore e di totale accoglienza, l’operatore aiuta il bambino ed i genitori a ritrovare connessione con le risorse originarie e l’interezza e quindi con la possibilità di evolversi.
I genitori spesso vivono questa esperienza come molto toccante e riferiscono di sentirsi in maggiore connessione con il loro bambino, di riuscire a comprenderlo ad un livello più profondo
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Uno dei motivi per cui non prestiamo molta attenzione al processo di nascita è perché a livello sociale vi è molto trauma e quando un neonato inizia ad esprimere il suo dolore, attraverso un pianto emozionale intenso, questo entra in risonanza con il nostro proprio dolore, che non riusciamo a tollerare, perché a nostra volta, non abbiamo avuto la possibilità di raccontare la nostra storia.
Per questo motivo siamo condizionati a tranquillizzare quelle parti ferite, attraverso varie distrazioni.
“La civiltà inizierà il giorno in cui
il benessere del neonato
prevarrà su ogni altra considerazione.”
Wilhelm Reich
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